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di Francesco Faraoni Curitti

André Barbault è il più autorevole riferimento dell’Astrologia contemporanea. Le sue intuizioni e conoscenze lo rendono celebre in particolare per gli approcci che ha avuto nei confronti dell’Astrologia mondiale. È il primo astrologo contemporaneo che ha dato una rilevante importanza ai cicli planetari, già noti nell’epoca tradizionale dell’astrologia, ma con una novità tutta contemporanea: l’osservazione di questi cicli con all’interno le dinamiche dei pianeti così detti generazionali, ovvero Urano Nettuno Plutone. Vi confido che non vi è alcun astrologo che in tempi non sospetti ci abbia dato indicazioni sul mondo che sarà. L’unico riferimento che tutti noi abbiamo è André Barbault che ha lasciato, attraverso i suoi studi e i suoi testi, testimonianze incontrovertibili circa la sua indiscutibile capacità di lettura dei fenomeni celesti. Inutile dirvi che l’astrologia mondiale, materia che mi affascina molto, è da me studiata secondo le intuizioni di Barbault, e stando alle sue indicazioni ho sempre cercato di approfondire le sue già note indicazioni sui transiti futuri, trovando costantemente riscontro nelle osservazioni che l’astrologo, scomparso ad ottobre 2019, ci ha lasciato.

Per il periodo difficile che stiamo vivendo, dove una pandemia subdola e difficile sta mettendo in crisi i nostri valori e le nostre certezze, André Barbault in diverse occasioni ha segnalato le configurazioni veramente acute di questi anni in corso, in particolare legate agli anni 2019, 2020, 2021. Nella bibliografia di questo articolo, troverete poi i testi di Barbault in cui rintracciare queste nozioni, e su cui approfondire. Le distanze dei tre generazionali, Urano Nettuno Plutone, e il coinvolgimento di Saturno-Giove, descrivono secondo Barbault uno scenario chiaro: un momento severo per la Cina, per l’Europa, per l’America, per il mondo intero, con un 2020 di concentrazione planetaria epica e suggestiva, che l’autore interpretò come un qualche evento veramente eclatante che avrebbe sconvolto il mondo e le sue vecchie strutture, obbligandoci ad accettare un mondo che viene meno e la necessità di ricostruire, ripartire da zero (le ipotesi furono specifiche: pandemia, guerra mondiale o catastrofe mondiale). I suoi studi riferiti a questi anni risalgono in particolare a due testi, uno edito nel 1996 l’altro nel 2010, rispettivamente L’astrologia e l’avvenire del mondo; André Barbault Parla.

André Barbault ha dato molto valore alla congiunzione Saturno-Plutone avuta nel 2019 (fine anno) che si è poi perfezionata con un partile il 12 gennaio 2020. I due pianeti avrebbero segnato un incontro epico e molto raro. Il precedente risale agli anni in cui Saturno Plutone si incontrarono in Bilancia (1982), in un periodo storico che ricordiamo anche per l’emersione dell’HIV nel mondo, virus che ad oggi ha causato oltre 33 milioni di vittime. L’incontro tra Saturno e Plutone non significa sempre “pandemia” ma intende esprimere piuttosto una energia molto violenta e importante, che in qualche modo spinge al crollo delle certezze (saturno) obbligandoci a valutare la necessità di ricostruire nuove forme (plutone) in un momento di vulnus nei confronti di ciò che è per noi certezza e tradizione. La congiunzione Saturno-Plutone di gennaio 2020 si presenta con Urano-Nettuno in semiquadrato; un aspetto già attivo nel 2019 ma che diventa importante nel momento in cui si presenta la congiunzione Saturno-Plutone in partile (congiunzione perfetta).

I trattati di André Barbault definiscono il ciclo della “congiunzione” dove troviamo Saturno-Plutone prodromica di qualcosa che nasce, non dunque un concepimento ma qualcosa che emerge; mentre il semiquadrato mette in luce un conflitto tra le energie zodiacali coinvolte, un conflitto che emerge alla luce del sole. La congiunzione Saturno-Plutone avviene in un momento di Sinodo perché l’aspetto si forma quando il Sole è in Capricorno in un grado in aspetto di congiunzione a Saturno e a Plutone. Guardando il 2020 in modo amplificato, la sua prima parte è tutta caratterizzata da frequenti congiunzioni in Capricorno e quindi da un costante assediamento del segno da parte di pianeti importanti (Mercurio e Sole durante la congiunzione Saturno Plutone, poi Giove e successivamente Marte). L’energia del semiquadrato è secondo André Barbault prodromica all’eliminazione del superfluo o dell’inutile, concomitante all’obbligo di introdurre nuovi elementi in contrasto con quelli di base o precedenti.

Senza entrare in eccessivi discorsi tecnici, sono tre attualmente le simbologie più coinvolte nel gioco delle cicliche planetarie. Il Capricorno, come segno di congiunzione Saturno-Plutone. Il segno Pesci e Toro, come segni di semiquadratura rispettivamente tra Nettuno e Urano. Vediamo cosa in astrologia mondiale queste simbologie rievocano, nel linguaggio delle analogie.

Il Capricorno in astrologia mondiale è in analogia a: istituzioni del potere, legge, norme, suprema corte, mondo del lavoro indipendente, industrie, attività diplomatiche, austerità in generale, amministrazione dello stato e del governo, edilizia, costruzioni, mercato immobiliare. L’incontro di Saturno con Plutone intende rappresentare un sovvertimento di questi settori e del loro ordine convenzionale e tradizionale, nuove istanze intendono palesarsi e manifestarsi. La modalità attraverso cui la congiunzione può esprimersi è sovente severa anche perché questo incontro avviene nell’illuminazione del Sole congiunto a Plutone e a Saturno, che va a materializzare ulteriormente, potenziandolo, il valore retorico di questa congiunzione, che diventa evidente, tangibile e profondo. Così notiamo che a causa di un virus che ormai ha determinato una epidemia mondiale (pandemia) le istituzioni del potere e gli organi che governano la società, lo Stato, impongono norme di restrizione alle libertà comuni, ridisegnando gli scenari sociali in regole rigide, autoritarie, difficili. Questo fatto non sta riguardando solo una nazione, ma tutto il mondo! L’evento in corso è dunque rappresentato da una congiunzione abbastanza rara, come è altrettanto raro l’incontro nel partile Saturno-Plutone del Sole. Non essendo così ricorrente, si presta in assoluto ad essere considerata la congiunzione e quindi l’aspetto planetario più in sintonia all’emergenza in corso, da questo incontro è cominciato il veloce scivolamento del mondo in un rapido deterioramento delle convenzioni e delle libertà normali e generali, portando l’umanità a sperimentare un momento di dura e severa restrizione per motivi di salute pubblica.

Il Toro e il Pesci sono due segni improntanti nella lettura della congiunzione Saturno-Plutone. Essi sono occupati dai lenti generazionali Urano-Nettuno e già da diverso tempo la loro energia lavora sul collettivo. Il Toro corrisponde alle grandi opere, alle costruzioni, finanza nazionale, banche e istituti di credito, le tradizioni ma anche le riserve auree. Nel maggio del 2000 un allineamento planetario in Toro portò all’emersione in Inghilterra dell’afta epizootica nota come mucca pazza, nonché una profonda rivalutazione – in quel periodo – dell’industria alimentare della macellazione, e quindi una profonda crisi nel consumo di carne. Ma sul piano più mondiale e collettivo, il Toro simboleggia le risorse dell’umanità! Le risorse alimentari, le riserve auree, diciamo le risorse messe da parte nei casi di emergenza. Urano in Toro intende rappresentare, dunque, una possibile rivoluzione delle risorse mondiali, un rischio di depauperamento dei risparmi del collettivo, materiali, economici, alimentari, e via discorrendo. Impone l’uso della razionalizzazione delle stesse. Ma è anche un transito che ci impone, in un certo senso, una diversa valutazione del consumo – e abuso – del cibo e di tutto ciò che appartiene al “progresso”. È un aspetto che ci vuole più poveri, o che quanto meno, può impoverirci rispetto al superfluo e agli eccessi, spingendoci alla parsimonia. Il debito pubblico (Scorpione, in opposizione al Toro) è valorizzato da Urano, e nulla vieta ritenere l’impossibilità di pagare i debiti che gli stati hanno formato nel tempo, un momento di grande difficoltà in cui è possibile una insolvenza o un collasso delle disponibilità economiche degli stati. Il segno dei Pesci parla in astrologia mondiale di dipendenze del collettivo, è occupato da Nettuno in semiquadrato a Urano, il che può indicarci in relazione alla congiunzione Saturno-Plutone la necessità del collettivo di rinunciare al superfluo e alle sue dipendenze materiali, ossessive-compulsive, in uno scenario di emergenza che impone l’eliminazione del superfluo. Ma il segno dei Pesci è anche significatore degli ospedali e della salute del collettivo, la sanità in genere, quindi è malattia ma nello stesso tempo possibilità di guarigione. In quadratura al Toro mette in risalto, tuttavia, la nostra vulnerabilità nei confronti della Natura: nonostante il progresso e l’avanzamento del mondo, siamo inermi di fronte certe malattie; per esempio il tumore è una patologia che miete il più alto numero di vittime, pensate solo nel 2014 i numeri di morti per tumore è stato di 177.301 individui in Italia (fonte istat). Ma per i fatti in corso, questo aspetto ci mette di fronte ad un virus particolarmente insidioso, che si prende per via aerea, che colpisce i polmoni, che ci impone una quarantena lunga, che sta distruggendo il nostro sistema economico. Tutti elementi che in una manciata di mesi si sono espressi in sintonia e in analogia alla congiunzione Saturno-Plutone e alla semiquadratura Urano-Nettuno.

Un aspetto importante che André Barbault ci ricorda è quello tra Saturno-Urano in quadratura che, nella storia passata, è sempre coinciso con il precipitare dei sistemi precostituiti, un momento in cui crolla in un certo senso il sistema.

Purtroppo, alla luce dei fatti odierni, la quadratura Saturno-Urano nella simbologia Aquario-Toro si presenta in un 2021 soggetto alla Grande Congiunzione Mutazionale Giove-Saturno in Aquario (incontro che avviene a dicembre 2020), deponendo a favore per un’unica possibile interpretazione: recessione globale!

È molto probabile che l’energia di quadratura Saturno-Urano rappresentando il crollo delle strutture e la necessità di ricostruire, possa dare un duro colpo al sistema capitalista, se è la fine del capitalismo non so dirlo, ma Barbault in riferimento a questa quadratura ci da l’immagine di anni a venire, oltre il 2020, molto duri per le società del mondo, dove tuttavia l’orizzonte da raggiungere è la Grande Armonia dei generazionali che avremo a pieno titolo nel 2026, ma già nel 2023 con il passaggio di Plutone in Aquario comprenderemo il “cambio del paradigma mondiale”.

La quadratura Saturno-Urano si presenta in uno scenario in cui l’ingresso di Giove in Aquario potrebbe restituirci un mondo profondamente cambiato, reduce dalla pandemia del 2020 e dai suoi effetti sul sistema economico. L’Aquario è in astrologia mondiale simbolo della solidarietà, dello sviluppo scientifico e tecnologico, la scienza dello spazio, i movimenti sindacali, le speranze e gli ideali, che tuttavia in quadratura a Urano intendono essere revisionati e rielaborati: di fronte a un mondo profondamente cambiato, il collettivo sarà obbligato a reinventarsi in nuove strutture e nuove identità, e potrebbe essere realmente il MOMENTO CRUCIALE ED EPICO della centralità della tecnologia, pronta forse a sostituire certi sistemi e certe realtà di un vecchio mondo che non ha più senso di esistere.

Una visione umanistica del momento

Saturno ha incontrato Plutone il 12 gennaio 2020. Il mito ci narra che Plutone  Dio dei morti aiutò i suoi due fratelli Giove e Nettuno ad esautorare il potere di Saturno, loro padre. L’incontro di Saturno con Giove Plutone Nettuno sarà sempre un incontro epico sul piano simbolico. Attualmente Saturno ha incontrato Plutone: padre esautorato e figlio che attenta all’autorità paterna si incontrano e per ora il loro ritrovarsi ha generato una nuova lotta per il potere e per il dominio sui regni della Terra. Ecco che dall’oscurità plutonica è emerso un virus sconosciuto che ha le qualità di Nettuno e Plutone; esso si è espanso a dismisura attraverso il potere mitologico e simbolico di Giove che espande oltre i limiti e le frontiere, l’emergenza colpisce lo Stato Sovrano delle nazioni, ovvero il suo ordine, le sue regole, la quotidianità, l’economia, i registri comuni, così Saturno reagisce inasprendo la vita attraverso nuove forme di autoritarismo non illegittime ma necessarie per far fronte al rischio del tracollo totale.

Nel mondo serpeggia il panico, Saturno ci spinge a resistere contro ciò che egli considera un attacco al suo Ordine Precostituito. Mentre Giove Nettuno Plutone cercano di esautorare questo ordine, rimodellando le forme affinché possa sorgere un Nuovo Ordine Mondiale. A sua volta Urano padre di Saturno entra nel gioco degli equilibri, nella sua attuale simbologia in qualità di Guardiano degli Dei impone la ridistribuzione dell’ordine, ovvero impone che dal caos si ridisegni un nuovo orizzonte, agisce nei confronti delle risorse del collettivo che sentiamo ora minacciate; Urano ci chiede di “chiuderci nei nostri recinti” proteggendo ciò che abbiamo conquistato e imparato fino ad oggi, da questo humus ci chiede di prepararci a nuove costruzioni di fronte a un mondo che precipita.

In questo momento le sentinelle chiamate a far fronte all’emergenza sono medici e personale sanitario, sono il Mercurio che rende ancora possibile il respiro del collettivo anelante di speranza. Noi tutti siamo il Sole e la Luna, in qualità di individui con un io (Sole) ed individui appartenenti alla massa (Luna) siamo chiamati a regolare i nostri ritmi di giorno e notte, di tramonto ed alba, così le masse identificate nei luminari sono ora nel momento più critico del loro sorgere e del loro tramontare, in balia del tempo e dell’evidenza siamo chiamati ad adattarci a nuove realtà imponenti.

Venere è colei che regola i piaceri della vita, mentre Marte agisce come energia difensiva ma anche distruttiva nei confronti di ciò che ci viene imposto dall’autorità. Così l’atteggiamento scrupoloso e attento delle norme, la richiesta ai Governi di adottare norme severe per il controllo dell’emergenza e la disponibilità di rispettare queste nuove norme è in analogia alla modalità-venusiana che vede nel sacrificio l’unico modo possibile per aspirare a tornare a nuove soddisfazioni materiali e spirituali. Mentre coloro che banalizzano, minimizzano, sfidando l’autorità, coloro che sono sofferenti nei confronti delle restrizioni, incarnano l’impulsivo Marte, assumendo una modalità-marziana potenzialmente dannosa per sé stessi e per gli altri se non controllata a sufficienza.

LA PAURA in ottica umanistica e artistica

L’enciclopedia Treccani definisce il concetto di PAURA con questa definizione: stato emotivo consistente in un senso di insicurezza, di smarrimento e di ansia di fronte a un pericolo reale o immaginario o dinanzi a cosa o a fatto che sia o si creda dannoso… ma dal punto di vista umanistico, la definizione di PAURA di Gregory David Roberts (scrittore australiano) è a mio giudizio la più attuale e vera: la paura è l’emozione più difficile da gestire; il dolore si piange, la rabbia si urla ma la paura si aggrappa silenziosamente al cuore. È proprio quanto sta accadendo, in questo inizio 2020 non dei migliori, che ci proietta in un vortice di emozioni non nuove ma che credevamo assopite negli abissi della dimenticanza: noi uomini e donne di questo tempo contemporaneo e moderno che ci crediamo invincibili ed eterni, noi che idolatriamo l’idea di essere carnalmente immortali, ci stiamo confrontando con emozioni arcaiche ed ataviche, che scuotono certezze ipocrite, finte ed estremamente fragili.

L’arte può aiutarci a comprendere questo sentimento, quello della paura, che non è affatto un qualcosa di non umano, la paura è un’emozione precisa con cui conviviamo, consapevolmente o non, ogni giorno, e che percepiamo in modo più evidente quando qualcosa invade i nostri spazi sacri, i recinti della sicurezza e di ciò che riteniamo inviolabile. L’URLO di EDVARD MUNCH è l’opera artistica che emerge nel nostro immaginario appena evochiamo il concetto di paura. Mette in risalto un volto di un individuo deforme, in uno scenario alterato e angoscioso, è l’emblema del pessimismo di fine Ottocento, un dolore angoscioso che intanto ci dice quanto il dolore sia un sentimento solitario, privato, che non trova sovente consolazione nel mondo, l’universo intorno è attonito, direi vuoto, l’urlo della Paura emerge su tutto e diventa dirompente e autonomo, indifferente al resto dell’umanità. Questo quadro rievoca la distorsione delle forme che incontriamo in Nettuno, ma anche l’inquietudine plutonica.

La paura rievoca la dimensione infernale luogo del Tartaro dove risiede Plutone e dove secondo il mito vi ha fatto soggiorno anche Saturno. Plutone Saturno sono i due simboli celesti che si sono incontrati, nuovamente, a gennaio 2020, come a rievocare il ritorno di Saturno nel Tartaro: luogo in cui Saturno deve soggiornare affinché possa riemergere più forte di prima e pronto a dimorare sulla Terra in una nuova età dell’oro. Prima di ogni Età dell’Oro l’inferno è il luogo più basso da sperimentare, perché è solo in esso che comprenderemo l’ombra più oscura. L’Inferno di Giacomo da Modena – in un particolare del suo affresco – (nell’immagine successiva) rievoca creativamente la dimensione in cui l’emozione della paura si esprime. Vediamo centralmente l’incarnazione di Saturno-Plutone, un mostro deforme che fagocita e defeca esseri umani, masticati e digeriti nel dolore e nell’angoscia. Il processo digestivo è quello più colpito dalla paura che altera dal punto di vista olistico la nostra capacità di “digerire e metabolizzare”, questa disfunzione causa l’incapacità di nutrirsi in modo equilibrato. La digestione bloccata o alterata mette a disagio il nostro corpo, dal punto di vista della psicologia del profondo questo quadro vuole simboleggiare la dimensione della paura che blocca e altera la capacità di assimilare ovvero ostacola i processi di discernimento, di selezione e razionalità. Così la paura sprofonda nell’inferno nella così detta Notte dell’Anima. In questo periodo aumentano le paure immotivate che diventano psicosi, deliri, fobie, che spingono alcuni anche a gesti di estrema violenza e razzismo: è l’incapacità di discernimento generata dall’emozione della Paura.

Nel quadro Studio dal ritratto di Innocenzo X di Francis Bacon (immagine successiva), che è la deformazione di un’opera di Diego Velazquez, il pontefice è deformato nell’espressione, che rievoca un urlo di paura, orrore, di strazio. E’ considerato uno dei quadri che suscita le emozioni più terribili, un quadro che esprime i disagi del suo creatore, Bacon, ma nello stesso tempo rappresenta la visuale di colui che guarda le cose attraverso il filtro della paura: tutto è deformato, tutto incute terrore, tutto fa sprofondare nell’orrore! Chi ha paura è dominato da una visione alterata della realtà, qualsiasi cosa anche innocua diventa orribile, pericolosa, potenzialmente dannosa.

La Paura è un’emozione attraverso cui possiamo conoscere le fragilità più profonde di ogni uomo e ogni donna; ci spinge a fare i conti con le parti più nascoste di noi. Come si sconfigge la paura? Sapendola prima di tutto riconoscere. Se diamo un nome alla paura, identificandola, si trasformerà da blob oscuro (massa priva di forma e di consistenza) in unità identificata! Avere coscienza della paura significa saperla dominare. La Paura in astrologia è associata a Plutone. Mentre Saturno signore del Capricorno tende a dare forma alle cose, irrigidendo l’informe in struttura stabile e concreta. Ma per identificare la paura abbiamo bisogno non solo di Saturno – che irrigidisce l’amorfo definendolo – ma anche di compassionevole capacità modellante, di energia e amore che possa dare alla “forma” una struttura non solo identificabile, ma anche apprezzabile. Così entra in gioco l’energia della Bilancia, esaltazione di Saturno e domicilio di Venere; e Marte che nel Capricorno è esaltato. Saturno Venere Marte sono gli strumenti attraverso cui possiamo modellare il blob-plutonico chiamato Paura Collettiva, riorganizzandola in un contenuto gestibile dalla mente e dal discernimento. Il leggendario abbraccio tra Amore e Psiche, in un momento in cui si impone la distanza e la necessità di allontanarci dall’altro, assume un valore catartico di essenziale importanza, sapersi abbracciare e saper abbracciare gli altri è l’unica chiave di volta attraverso cui possiamo proiettarci verso una rinascita totale dell’umanità. Tuttavia in questo momento Amore e Psiche ci invita ad incontrare noi stessi, a ritrovare la parte rinnegata, la Lilith espulsa dall’Eden, ritrovare cioè il senso profondo delle cose, in un abbraccio autoconsolatorio perché prima di poter amare gli altri, dobbiamo saper amare noi stessi, e per amare noi stessi dobbiamo prima di ogni altra cosa riconoscere la Natura che è dentro e fuori di noi, i suoi messaggi sono chiari e lampanti: la Terra è da ormai un decennio che ci da segnali chiari e incontrovertibili che “qualcosa non va”… siamo oggi bloccati e messi in ginocchio da un virus, un piccolo organismo vivo-nonvivo che da un mondo invisibile (microcosmo) ci scuote forse solleccitandoci a cambiamenti non più rimandabili. Direi che questo è l’unico modo costruttivo nell’osservare questo virus e questa emergenza: sicuramente un nemico invisibile da sconfiggere, ma anche un nemico che ci può far capire cosa del nostro sistema non funziona più, cosa va sostituito definitivamente, dando così vita a un nuovo mondo che è pronto a rinascere in un Risorgimento in piena evoluzione.

Francesco

(per contatti: info@stellarium.info)



BIBLIOGRAFIA
L’astrologia e l’avvenire del mondo – André Barbault
André Barbault Parla. Piccola antologia – André Barbault
Planetary cycles mundane astrology – André Barbault
Astrologia mondiale – André Barbault