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di Francesco Faraoni

Se tu conosci la virtù attiva di un segno, il suo calore o la sua freddezza, le sue virtù passive, la sua secchezza o la sua umidità, potrai anche conoscere a quale particolare elemento del mondo e a quale umore del corpo ciascun segno è famigliare. Invero, ogni segno caldo e secco è connesso al fuoco e alla bile gialla, ogni segno freddo e secco alla terra e alla bile nera, ogni segno caldo e umido al sangue e all’aria, ogni segno freddo e umido all’acqua e al flemma. Albiruni – Della natura dei segni 1 (347). L’Arte dell’Astrologia.

La trattazione dei segni zodiacali, nella brevità di un articolo, è impresa ardua se non impossibile. Quindi mi perdonerete se non risulterò esaustivo, giacché potrò affrontare in un contesto simile solo un contenuto dizionaristico e che possa incuriosire quanti vorranno approfondire meglio la complessità dei segni zodiacali. Intanto, i segni sono concepiti nella tradizione astrologica come gradi di significato qualitativo, ovvero i segni non rappresentano specificamente un carattere o un aspetto cognitivo della persona, piuttosto riverberano una serie di qualità più energetiche che possiamo definire temperamentali. Potremmo dire, in una specie di metafora, che ogni grado zodiacale dell’eclittica (fascia della sfera celeste in cui avviene il moto apparente della stella madre del nostro sistema planetario) raccoglie e conserva una memoria solare.

Tutto ciò che accade dal punto di vista astronomico, di cui abbiamo percezione a livello terrestre, dipende dal Sole fulcro e centro di ogni cosa, visibile e invisibile, da Egli disposta e dunque creata. Così anche i 360 gradi dello zodiaco poiché vanno a strutturare il circolo in cui osserviamo il moto apparente del Sole, conservano e portano con sé un’eco solare. Il perché in specifici segni si riscontrano certe specifiche qualità energetiche (temperamentali e umorali) possiamo in parte spiegarlo dalla natura degli eventi che il Sole decreta e di cui abbiamo una esperienza diretta, tangibile, fisica, attraverso per esempio le quattro stagioni. Le stesse stagioni, e quindi i comportamenti del Sole rispetto al punto di osservazione, che è la Terra, ha decretato nel tempo riti e culti, comportamenti umani, sociali, scelte economiche e politiche industriali, perché la qualità del clima non è solo un fatto di temperatura, essa decreterà anche una serie di scelte a livello umano e collettivo proprio in virtù degli effetti del Sole nei vari luoghi del mondo; nota è alla sociologia e alla antropologia come il clima, le temperature, la qualità delle stagioni abbiano avuto da sempre – e ancora oggi – una influenza precisa e specifica su ogni nostra scelta [e per questo motivo se vogliamo trattare un’astrologia stagionale e temperamentale, che rispetti il più possibile il ciclo naturale delle cose, i grafici celesti nell’emisfero australe andrebbero impostati con inversione dell’equinozio vernale nell’emisfero sud perché le stagioni si esprimono nel mondo nella sacra dualità, dove è primavera è in opposizione l’autunno; dove è l’estate è in opposizione l’inverno; e viceversa].

Sono proprio i gradi zodiacali a indicarci le prime nature temperamentali che per esempio un astro assume o amplifica. I gradi vanno a identificare la qualità di certi caratteri, dai quali sarà poi possibile arrivare a quei processi deduttivi e interpretativi tipici dell’Astrologia. Le caratteristiche degli astri all’interno di un grado zodiacale, tuttavia, non dipendono solo dalla qualità del grado zodiacale, ma anche dalla disposizione di questo grado, ovvero dalla disposizione del pianeta che in esso intenderà sostare. Ovvero il grado zodiacale è la punta dell’iceberg, sotto la quale una serie di variabili ci porteranno a giudicare la condizione per esempio di un Astro specifico (le 25 condizioni indicate da Albumasar sono quelle fondamentali nel giudizio delle cose celesti in sede interpretativa: dominio, avanzamento, ripiegamento, congiunzione, aspetto, applicazione, separazione, corsa a vuoto, essere selvaggio, trasmissione, riunione, riflessione di luce, proibizione, impulso di natura, di forza, di due nature, di disposizione, restituzione, infrazione, interposizione, fuga, interruzione di luce, favore, ricompensa, ricezione; tutti eventi in cui può ritrovarsi uno o più astri, che saranno disposti in un certo modo all’interno di una specifica posizione della longitudine zodiacale).

I segni zodiacali possono dunque essere osservati in modi diversi, per esempio anche attraverso i loro gradi specifici. Di seguito riporterò una serie di informazioni sui gradi e sui segni zodiacali, informazioni che assumono un ruolo importante in sede interpretativa, elettiva, di natività, oraria, e per qualsiasi altra tecnica astrologica.

La metà dei segni zodiacali

La tradizione araba, vedi Albiruni, tramanda che ogni segno zodiacale può essere – nei suoi gradi – diviso a metà. La metà di un segno è chiamata HORA dagli indiani. Se il segno è maschile la prima metà appartiene al la seconda alla . Se il segno è femminile la prima metà appartiene alla la seconda al . Albiruni sottolinea che questa distinzione non deve essere associata alla luminosità o all’oscurità, quindi è una suddivisione che non ha nulla a che vedere con questioni astronomiche del nostro o della nostra . Sono rintracciabili nella tradizione araba indicazioni astrologiche non sempre associate ai soli fenomeni astronomici, come in questo caso dove la suddivisione pare voler identificare una dualità all’interno di un segno, ovvero un segno maschile è maschile nella sua prima parte e femminile nella seconda parte; un segno femminile è femminile nella prima parte e maschile nella seconda. La polarità è molto considerata nella tradizione araba.

Volti e immagini dei segni zodiacali

La tradizione araba distingue nei segni zodiacali due tipi di figurazioni: il volto o wajh e l’immagine o ṣuwar. Ogni segno zodiacale può essere suddiviso in tre parti. Ogni parte rappresenta un wajh ed esso è rappresentato da quello che chiamiamo decano ovvero wağh. Mentre le immagini ṣuwar sono i volti medesimi, quindi rappresentano i decani, ma specificatamente sono quelli che sorgono quindi prendono un nome diverso perché hanno un forte rilievo. Per esempio in una natività l’immagine ṣuwar che sorge (all’ascendente) ha una forte eco nell’intero grafico di nascita. Albiruni riporta l’esperienza dei greci che hanno associato queste immagini alle 48 costellazioni sorgenti. I decani sono i volti che possiamo rintracciare in ogni segno zodiacale, ovvero ci indicano per ogni parte di un segno zodiacale quale è il Signore del volto. I decani divergono in base all’autore a cui ci vogliamo rivolgere.

Termini o confini

Ogni segno zodiacale è suddiviso in cinque parti, con ampiezze diverse. Ci sono nei vari spazi di ogni segno zodiacale alcune specifiche qualità naturali, legate a umori, temperature, caratteri, espressi appunto da un confine. Il termine o confine non è altro che un recinto in cui poter valutare la natura temperamentale degli eventuali astri o punti astronomici in essi contenuti. Albiruni ci dice che molti astrologi discutono su quali siano più coerenti. Infatti esistono diverse formulazioni relative ai confini o termini, ma l’autore – richiamando anche Albumasar – pare sgombrare ogni dubbio dichiarando che i confini egizi sono quelli più coerenti e che tutti dovrebbero adottare. Esistono tuttavia dei termini indù che Albiruni segnala, essi sono diversi da quelli egizi. Infatti intendono suddividere i segni in maschili e femminili, e per ogni segno avremo una sequenza di pianeti che rappresenteranno la natura di quel preciso spazio zodiacale. I confini indù come quelli egizi sono rappresentati dai cinque astri fondamentali dove non compare il Sole e la Luna poiché luminari del tempo. Per gli indù la loro sequenza nei segni maschili è la seguente Marte5 Saturno5 Giove8 Mercurio7 Venere5. Mentre la sequenza nei segni femminili è la seguente Venere5 Mercurio7 Giove8 Saturno5 Marte5.

Gradi Maschili e Femminili

I segni zodiacali possono essere suddivisi, come abbiamo già visto precedentemente, in maschili e femminili. Anche nella tradizione araba è riportata la suddivisione dei segni di fuoco e aria come maschili, e dei segni di acqua e terra come femminili. Tuttavia ogni segno zodiacale, a prescindere da questa suddivisione, ha in sé parti femminili e parti maschili. Oltre alla suddivisione precedente, Albiruni ne riporta anche altre. Una di queste prevede che il primo grado di un segno maschile è maschile, il secondo è femminile, il terzo è maschile, il quarto è femminile e via dicendo. Il primo grado di un segno femminile è femminile, il secondo è maschile, il terzo è femminile, il quarto è maschile e via dicendo. Altra suddivisione è quella per dodicesimi, quindi i primi 2°30′ di un segno maschile sono maschili, i successivi femminili, i successivi maschili e via dicendo; è l’inverso per un segno femminile. Albiruni ci riporta ancora un’altra suddivisione, ovvero i primi 12°30′ di un segno maschile sono maschili, i successivi 12°30′ sono femminili, gli ultimi 2°30′ maschili. È l’inverso per un segno femminile. Per concludere esisterebbe poi una suddivisione dei gradi maschili e femminili per ogni segno zodiacale, che è differente in base al segno in esame. Per esempio i primi sette gradi dell’ariete sono maschili, i successivi due femminili, i successivi 6 maschili, i successivi 7 femminili, i successivi 8 maschili. Mentre per esempio nel segno Cancro i primi due gradi sono maschili, i successivi 5 femminili, i successivi 3 maschili, i successivi 2 femminili, i successivi 11 maschili, i successivi 4 femminili, gli ultimi 3 maschili. A fine articolo riporterò le tabelle riassuntive.

Gradi luminosi e oscuri

Esisterebbero gradi luminosi e brillanti (della stessa specie) e quelli oscuri e tenebrosi (della stessa specie). Albiruni su questi gradi pare essere critico, probabilmente perché c’è poca esperienza ed utilizzo rispetto a questa suddivisione. Tuttavia all’interno di ogni grado zodiacale troviamo aree del segno che sono luminose e brillanti dove i caratteri di un astro vengono espansi nel bene, nella forza, nella gioia e nella agevolezza. Mentre i gradi rappresentati da aree di tenebrosità ed oscurità amplificherebbero il male, la debolezza, il dolore, la difficoltà. Albiruni polemizza dicendo che questa suddivisione non è concorde in nessun autore e ognuno propone suddivisioni diverse.

Gradi che aumentano o diminuiscono

Come per i precedenti, esisterebbero specifici gradi in ogni segno zodiacale che aumentano la fortuna o la diminuiscono. In questo caso Albiruni pare essere più convinto; per “aumento e diminuzione” intende esclusivamente rivelare l’amplificazione del bene e del male, e la diminuzione del bene e del male di un astro. Per esempio Giove, che è benefico, all’interno di un grado che aumenta amplifica il suo bene, mentre in un grado che diminuisce depotenzia il suo bene. Mentre Saturno, che è malefico, all’interno di un grado che aumenta amplifica il suo male, mentre in un grado che diminuisce depotenzia il suo male. Tutto ciò dovrà essere valutato anche in base alla qualità del pianeta coinvolto, al segno che occupa, all’orientazione dell’astro, agli aspetti che forma con gli altri astri e specialmente al suo rapporto con il Sole.

Gradi pozzi

Albumasar ci tramanda dei gradi chiamati pozzi dove gli astri quivi presenti subiscono un profondo indebolimento nei confronti delle sue normali virtù benefiche o malefiche. Quindi sono gradi di perdizione od oblio, dove c’è una caduta delle energie o dei caratteri noti di un astro. Albumasar per i malefici indica specificatamente quanto segue: quando cadono in essi, si indeboliscono nella loro indicazione e talvolta indicano una buona fortuna accidentale, per l’indebolirsi della loro malvagità ma talvolta si rafforza la natura della loro malvagità. Sembra una contraddizione: infatti prima di questa affermazione dice che i malefici nei gradi dei pozzi diventano meno malefici e questo è un bene, poi dice che in certe condizioni amplificano la loro malvagità. In realtà non è una contraddizione ma è una sfumatura che rappresenta pienamente la complessità del giudizio astrologico. Saturno Marte all’interno di uno dei Gradi Pozzi non diminuiranno il loro male anzi lo rafforzeranno quando si troveranno in luoghi favorevoli o in segni a loro congeniali. Per esempio un Saturno in nascita diurna è generalmente migliore e può fare del bene, ma se è in un Grado Pozzo amplificherà invece il suo male perché diminuiranno le condizioni benefiche di questa condizione. Saturno in nascita notturna è generalmente peggiore perché amplifica le sue virtù eccessivamente fredde e secche, in questo caso se occuperà un Grado Pozzo il male che promette diminuirà e sarà meno importante. Idem per Marte: in una nascita notturna è considerato migliore, quindi se occupa un Grado Pozzo in una nascita notturna amplificherà il suo male perché diminuiranno le condizioni favorevoli; se presente in una nascita diurna, Marte è considerato peggiore perché amplifica le sue virtù eccessivamente calde e secche, ma se occupa un Grado Pozzo poiché diminuiranno le condizioni del pianeta, non sarà così impegnativo e il male che promette diminuirà. Quindi la valutazione del grado pozzo è complessa e dipende da molte variabili.

Stagionalità e caratteri generali

Sono sicuramente più note le suddivisioni dei segni per qualità temperamentali. Cito per questioni di brevità quella a mio giudizio più importante, ovvero la triplicità. I dodici segni zodiacali possono essere suddivisi in base all’elemento comune, e ai caratteri, che condividono in assonanza.

I segni Ariete Leone Sagittario appartengono alla triplicità di fuoco; Signore della triplicità di fuoco diurna è il Sole, notturna è Giove. Incontriamo segni maschili, dove il carattere comune è il caldo e il secco, presiedono all’inizio della primavera (Ariete), al cuore dell’estate (Leone), e alla parte finale dell’autunno (Sagittario). Tra questi incontriamo un segno metà umano, ovvero il Sagittario. L’altra metà del Sagittario, nonché i segni Ariete e Leone, sono definiti bestiali, sterile è il Leone, ferale Leone e ultima parte del Sagittario. Giuseppe Bezza riassume in questo modo le loro qualità: maschili, ignei, diurni, regali, comandanti, orientali, collerici, di sapore pungente; Ariete primaverile, equinoziale, convertibile, animoso, carnoso, non soggiogabile, curvo, liberale, direttivo, politico; Leone estivo, solido, stabile, immutabile, animoso, incline all’ira, osseo, inflessibile, retto, liberale, comandante, politico, pubblico, spirituale, intellettivo; Sagittario autunnale, bicorporeo, convertibile, nervoso, retto, sociale.

I segni Toro Vergine Capricorno appartengono alla triplicità di terra; Signore della triplicità diurna è Venere, notturna è Luna. Incontriamo segni femminili, dove il carattere comune è il freddo e il secco, presiedono al cuore della primavera (Toro), alla fine dell’estate (Vergine) e all’inizio dell’inverno (Capricorno). Qui incontriamo un segno interamente umano, la Vergine, considerato anche sterile. Toro e Capricorno sono segni bestiali. Nel Capricorno è molto forte la natura mutila, come per il Sagittario, perché il segno è disposto da due parti estremamente diverse, in questo caso metà capra e metà pesce. Giuseppe Bezza riassume in questo modo le loro qualità: femminili, terrestri, notturni, sottoposti, melanconici, di sapore acidulo; Toro primaverile, solido, immutabile, calmo, osseo, curvo; Vergine estivo, bicorporeo, sociale, artigianale, razionale, nervoso, retto, liberto, iniziatico, puro; Capricorno invernale, tropico, convertibile, censurabile, carnoso, curvo, servile, impudente.

I segni di Gemelli Bilancia Aquario appartengono alla triplicità di aria; Signore della triplicità diurna è Saturno, notturna è Mercurio. Incontriamo segni maschili, dove il carattere comune è il caldo e l’umido, presiedono alla parte finale della primavera (Gemelli), all’inizio dell’autunno (Bilancia); al cuore dell’inverno (Aquario). È l’unica triplicità dove incontriamo solo segni umani. Tra questi il Gemelli è considerato segno sterile. Giuseppe Bezza riassume in questo modo le loro qualità: maschili, aerei, diurni, paragemonici, sanguigni, di sapore dolce; Gemelli primaverile, bicorporeo, associativo, razionale, nervoso, curvo, puro; Bilancia autunnale, tropico, equinoziale, convertibile, giusto, carnoso, retto, puro, artigianale; Aquario invernale, solido, timido, razionale, osseo, curvo, puro, artigianale, pubblico. Cosa intendeva Bezza per “paraegemonici”? Non ho trovato nelle ricerche fatte alcuna risposta convincente, la stessa egemonia è un concetto che non ho rintracciato in nessuna definizione relativa ai caratteri dei segni di aria, anche da autori stranieri. A mio giudizio Bezza ha voluto indicare con il termine para-egemonici un concetto di subordinazione al potere e al comando, ovvero la triplicità di aria in quanto mediatrice in virtù del suo elemento naturale, è subordinante ovvero permette e conduce all’egemonia: supremazia, preminenza assoluta, direzione e guida sono possibili attraverso la mediazione di questi segni e del loro elemento, non a caso signori della triplicità di aria sono Saturno e Mercurio, mentre nei Gemelli incontriamo il domicilio di Mercurio (mediatore per eccellenza), e nella Bilancia e nell’Aquario rispettivamente l’esaltazione e il domicilio di Saturno (autorità per eccellenza).

I segni Cancro Scorpione Pesci appartengono alla triplicità di acqua; Signore della triplicità diurna è Venere, notturna è Marte. incontriamo segni femminili, dove il carattere comune è il freddo e l’umido, presiedono alla parte iniziale dell’estate (Cancro), al cuore dell’autunno (Scorpione) alla parte finale dell’inverno (Pesci). È l’unica triplicità in cui non compare alcun segno umano. I tre segni di acqua sono tutti e tre muti, silenziosi, o di voce flebile, ma condividono il più alto grado di fertilità. Il segno Pesci è il più fertile di tutti e dodici i segni di acqua e dei suoi fratelli Cancro e Scorpione, che comunque anch’essi sono di seme abbondante. Incontriamo l’unico animale dello zodiaco che ha un pungiglione velenoso, lo Scorpione, e una evidente corazza difensiva nel Cancro. Giuseppe Bezza li definisce in questo modo: femminili, acquei, notturni, sottoposti, flemmatici, di sapore salato; Cancro estivo, tropico, convertibile, carnoso, popolare, politico, retto, fecondo, pubblico; Scorpione autunnale, solido, immutabile, osseo, falso, iracondo, retto, fecondo; Pesci invernale, bicorporeo, convertibile, nervoso, popolare, associativo, curvo, fecondo.

SPECIALE SIGNORE DEI DODICESIMI

Albiruni propone nei suoi trattati la classificazione dei gradi zodiacali in diverse versioni e modalità. Mi ha molto affascinato la suddivisione per Signori dei Dodicesimi, ovvero essi sono il risultato della divisione in 12 parti di un segno zodiacale perché 12 sono i segni del Gran Zodiaco. Il computo dei gradi, nei Signori dei Dodicesimi, avviene in un “computo orario” dove ogni parte è composta da 2° e 30 minuti.

La prima parte termina al grado 2 e 30 minuti. La seconda termina al grado 5 e 00 minuti. La terza parte termina al grado 7 e 30 minuti. La quarta parte termina al grado 10 e 00 minuti. La quinta parte termina al grado 12° e 30 minuti. La sesta parte termina al grado 15 e 00 minuti. La settima parte termina al grado 17 e 30 minuti. L’ottava parte termina al grado 20 e 00 minuti. La nona parte termina al grado 22 e 30 minuti. La decima parte termina al grado 25 e 00 minuti. La undicesima parte termina al grado 27 e 30 minuti. L’ultima parte, la dodicesima, termina al grado 30° e 00 minuti. E la perfezione del tempo è chiusa.

Questa è la divisione. Non quindi suddivisa in 2° 50 minuti, i gradi sono fatti di minuti e i minuti sono 60, come 60 i secondi. E la dodicesima parte di un segno non può che essere di 2 gradi e 30 minuti. I signori dei dodicesimi sono un modo per valorizzare ulteriormente i gradi zodiacali. Dice Albiruni: Un segno può inoltre essere diviso in dodicesimi, ciascuno di 2° e 30 minuti. Ognuno di essi ha un suo signore, il primo dodicesimo ha come signore il signore del segno intero, il secondo quello del segno a seguire, e così via. Dice Albiruni: Vi sono poi altri che procedono per dodicesimi del segno ovvero 2° 30 minuti anziché per gradi, giacché la sfera stessa è divisa in dodici segni, e considerano maschile il primo dodicesimo di un segno maschile, femminile il secondo, ma femminile il primo dodicesimo di un segno femminile, maschile il secondo, e via dicendo.

Le indicazioni di Albiruni rievocano la teoria della dodecatemoria, di cui la tradizione ellenistica parla; cito, giusto a titolo informativo, Manilius che la riporta nel suo poema astrologico “Astronomicon”. Questi signori possono essere visti per sub-segno o per pianeta governatore (Signore dei Dodicesimi), e questa suddivisione coinvolge anche la polarità del segno zodiacale, diversificandola in una alternanza equilibrata di maschile e femminile, cosicché nulla è lasciato al caso e tutto si ripete in un eterno frattale, mai avremo quindi un segno interamente maschile o interamente femminile, perché questa tecnica ridistribuisce un ordine delle cose, in una disposizione originaria che affonda nella concezione stessa della cosmogonia di ciò che si rende visibile.

Ovvero rispetta un sacro ordine, quello dell’alternanza, della dualità, che riconduce al sistema unitario, all’uno indivisibile… eppure diviso in porzioni infinite di sé stesso. Ecco, la potenza della divisione per dodici, che emana un equilibrio incredibile nella sua dinamica e struttura. I signori dei dodicesimi oggi non sono utilizzati da nessun astrologo, credo tuttavia che sia un peccato ignorare questa conoscenza; essi possano essere riconsiderati e applicati nelle metodiche astrologiche.

Infatti Manilius ci ricorda che queste divisioni non sono affatto secondarie, esse intendono indicarci il germe profondo di ogni grado zodiacale, la sostanza più intima ovvero l’etimo di ogni disposizione. Così, per esempio, nel grado 8 e 20’ dei Gemelli, segno maschile, troviamo il germe della Vergine che è Freddo e Umido in un segno Caldo e Umido, una polarità femminile e il Signore dei Dodicesimi è Mercurio. Attraverso la rievocazione di questa tecnica-mantica, è possibile nella visione dell’Astrologo andare oltre l’apparenza e sondare la causa prima della sostanza che appare. Ne consegue che si alterneranno anche i caratteri primi tipici di ogni segno, e in ogni segno zodiacale sarà ritracciata l’interezza del sistema, in un incastro perfetto e infinito, che è Lode alla creazione stessa, cantico dei cantici.

Francesco Faraoni

Studioso di astrologia da ormai oltre 20 anni, in particolare interessato all’approccio temperamentale, stagionale e umorale, e della filosofia naturale.